La Questione dei Pastori sardi. A che gioco giocano alcuni politici e partiti insufficentemente rappresentativi ? Quale potrà essere lo sbocco positivo di questa Vertenza Sardegna ? Il futuro potrà essere vissuto in totale serenità e rilancio effettivo della Pastorizia sarda ?

Pubblicato il da Totoi Fadda

La Questione dei Pastori sardi. A che gioco giocano alcuni politici e partiti insufficentemente rappresentativi ?  Quale potrà essere lo sbocco positivo di questa Vertenza Sardegna ? Il futuro potrà essere vissuto in totale serenità e rilancio effettivo della Pastorizia sarda ?

Cagliari, 11 agosto 2017.

Ci risiamo, a ridaje direbbero a Roma Capitale, patria impropria del Pecorino Romano. Rieccoli i menagrami della politichetta arraffazzona ! Cari lettori se avete avuto modo di notare le reazioni di alcuni cosiddetti sedicenti politici ogni qualvolta una libera aggregazione di cittadini, di famiglie, di Aziende, di operatori del sociale, di varie categorie produttive, di lavoratori di qualsiasi comparto che con il loro lavoro e sacrificio quotidiano  "spingono" in modo positivo quasi tutta la nostra economia Sarda... Ogni volta che una qualsiasi categoria riesce a trovare una forte, duratura e forte intesa e concomitanza di idee, di obiettivi, di traguardi da conseguire e di risultati concreti da raggiungere per soddisfare la propria sete e fame di giustizia... toh ! si affaccia sempre qualcuno (lo stronzetto di turno mandato appositamente...) o qualcosa o qualche cacchetta piena di se stessa e di presunta autorevolezza che, in barba alla libera espressione e giusta rimostranza, cerca di spostare l' attenzione su altri temi con l'ormai  evidente scopo di allontanare la concentrazione dei "normali" cittadini da quelle che sono le tematiche centrali ed impellenti da risolvere nell' imediatezza a beneficio della nostra Isola.

Dalla nostra postazione terza, certamente privilegiata, nella nostra qualità di commentatori dell' estrema periferia cronicistica ma comunque ancora liberissimi di esprimere a tutto tondo il proprio pensiero, senza limiti o  filtri di vario tipo, notiamo la solita (ed attesa) "azione vigliacca" e depistante da parte di una certa parte politica che, non ne comprendiamo ancora la finalità ne tantomeno l' utilità sociale e politica (anche se qualcosina la sospettiamo...), cerca di confondere le idee buttando  tutto sulla caciara di rito e su delle sterili quanto improduttive polemichette che sottolineano non solo l' infimo  grado culturale di chi ne promuove i ragionamenti, ma la piena e malefica malafede. Non nasconderemo certamente  i nomi ed i cognomi  di questi "attoroni politici" (attori mediocri che recitano la loro parte grazie ai soliti suggeritori noti a tutto l' universo Sardo...) che fanno finta di indignarsi su argomenti di una certa rilevanza sociale. Discorsi che loro, questi mediocri ed improvvisati politicastri cosiddetti Sardi, canalizzano su discorsi di pura e semplicissima aria fritta. Tutto questo ha ovviamente un obiettivo chiaro: banalizzare al massimo la sacrosanta richiesta di tutti i Pastori Sardi che il 2 di agosto hanno manifestato il loro malessere e disagio all' intera Sardegna e non solo. Noi crediamo fermamente che il Popolo  Sardo  abbia il diritto sacrosanto di sapere dove questi coglioncelli vorrebbero far attraccare la nostra Isola.  Questo Popolo ha anche il dovere di conoscere quali strategie verranno applicate (siamo solo agli inizi di una stagione rivendicativa la  cui portata e   pericolosità sociale non è ancora misurabile )  per far fallire tutte quelle politiche di rilancio di quel comparto vitale e fondamentale che è  la Pastorizia e l' Agricoltura in generale.

Il nostro ragionamento verte tutto sull' ultima manifestazione, riuscitissima, che il Movimento Pastori Sardi, con a capo Felice Floris, ha organizzato nella giornata del 2 di agosto a Cagliari. Una manifestazione che ha posto l' accento su quella che abbiamo sempre definito la "Piattaforma del Rilancio della Sardegna e della sua Economia", attraverso il salvataggio immediato - senza se e senza ma, come amano etichettarsi i cosiddetti Progressisti quando recitano la parte dei garantisti e solidali - di questo Comparto strategico che è l Pastorizia Sarda e l' Agroalimentare nella sua totalità.  In quella giornata particolare, che ha visto scendere in piazza circa ottomila Pastori in rappresentanza delle loro aziende familiari, nonostante i goffi tentativi di alcune sigle sindacali di "avvisare" i Pastori che quella manifestazione era stata annullata..., la Giunta Regionale -  nella persona del presidente Pigliaru e di svariati Assessori e rappresentanti di un certo "peso" politico - ha assunto dei precisi impegni a favore del rilancio e del salvataggio immediato di questa categoria. Ripetiamo,  Salvataggio Immediato...Il che significa il reperimento, sin da subito, di risorse fondamentali utili a garantire la vita al bestiame e di conseguenza alle famiglie di questi lavoratori della terra. Ebbene dopo tutto questo e la presa d'atto di questo importante impegno i Pastori  con un loro comunicato hanno sostenuto, come è giusto che sia, il loro fermo impegno a vigilare sulle determinazioni che la Giunta Regionale avrebbe assunto e ribadendo la loro pronta ridiscesa in campo in caso di disinpegno.

Il solito partitello, a tutti ben noto per vicende che lo vedono coinvolto in fattacci su  cui la magistratura stà indagando, diviso come non mai al suo interno da beghe vergognosamente senza senso ed inutilmente presente in questo panorama politico-sociale Sardo, vista l' inconcludenza della propria azione politica, si sollevano le solite ragioni fatte di lana caprina che a nulla portano se non a confondere e (ma è questo l' obiettivo primario) a intorbidire le acque già abbastanza mosse.

I Pastori Sardi, come è ben noto grazie anche alla storia antica della nostra gente,  trasmettono in modo originale un loro modo di essere e di agire, caratteristico di questa gente abituata al sacrificio, che forse è bene che alcuni comprendano il peso socio-economico-culturale  che essi rivestono. Questi pastori sardi hanno alcune caratteristiche particolari che sono condensabili, a nostro parere, in due semplici e sintetiche definizioni :
1) grandi lavoratori, dediti al sacrificio personale, instancabili, fisicamente forti come il granito antico che fortifica le nostre montagne, innamoratissimi e gelosi delle loro aziende vere e proprie "creazioni" di famiglia, assertori di una regola non scritta che è quella "della Parola Data". Chi non rispetta il suo  impegno, la "parola data", non è considerato un Uomo;
2) buono di indole, carattere comprensinvo, solidale e pronto a dare sempre una mano ai  suoi consimili. Fermo ed inflessibile nelle sue convinzioni più profonde, determinato nelle sue scelte e idee e, per questo, disponibile a travolgere, come un buldozer, qualsiasi ostacolo gli venga contrapposto. Da tenere buono e calmo.
Ma cosa hanno detto e scritto i Pastori Sardi di tanto scandaloso da sollecitare una risposta piccata, inopportuna,  volutamente provocatoria, inadeguatamente inappropriata da parte di questo partitone che si è offeso, poverino, nel suo intimo ? Ecco il testo pubblicato sulla bacheca del Movimento Pastori Sardi e la risposta.
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Il Movimento Pastori Sardi annuncia una nuova durissima battaglia


" Il Movimento Pastori Sardi, pur dichiarandosi soddisfatto di quanto accaduto al termine della manifestazione del 2 agosto, con la presenza in piazza del Presidente Pigliaru che promette pubblicamente di impegnarsi nella ricerca di 35 milioni di euro necessari alla sopravvivenza  di  greggi e aziende, si sente meno soddisfatto davanti alle continue esternazioni di un partito che definisce "trasversale". Si evince subito la natura subdola di taluni interventi atti solo a garantire un remare contro che per i pastori equivale ad una dichiarazione di guerra. I pastori hanno più volte ricordato che necessitava tempestività e volontà di non aspettare ulteriore tempo. Le congetture dei soggetti suddetti fanno intuire che nel momento in cui si arriverà in aula, questi non faranno altro che cercare di invalidare quanto si è costruito. Dal momento che la pazienza e l'educazione dei pastori non va scambiata con mancanza di scaltrezza, il Mps decide di farsi sentire fin da subito! Aspettateci nei porti e negli aeroporti, ci vedrete presto! E, soprattutto, appuntamento di nuovo a Cagliari per la prima settimana di settembre! "
Ci domandiamo cosa ci sia di sbagliato.
La risposta non si è fatta attendere:
 

PASTORI, CENTROSINISTRA A MPS: INACCETTABILI NUOVE PROTESTE E RICATTI DOPO IMPEGNI REGIONE

Cagliari, 10 ago 2017.


"È inaccettabile leggere che il Movimento dei pastori sardi scenderà di nuovo in piazza con iniziative e manifestazioni in porti e aeroporti della Sardegna. Questo significa venir meno agli impegni presi appena una settimana fa con tutta la politica regionale". E' quanto fa sapere la delegazione della maggioranza in Consiglio regionale agli annunci rilasciati stamane al Notiziario Chartabianca dal leader Mps Felice Floris.  "Significa assumersi - prosegue la nota della delegazione - la responsabilità della rottura sulla disponibilità data dalla Regione nel mettersi subito al lavoro per reperire, come da impegni presi, gli ulteriori milioni da integrare alla prima dotazione di 15 milioni di euro, già stanziati per i pastori di ovini della Sardegna per l’acquisto dei mangimi per gli animali. Un impegno preso dai Capigruppo, dal Presidente della Regione Francesco Pigliaru, dagli assessori dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, e della Programmazione e Bilancio, Raffaele Paci, nonché dai Presidenti delle Commissioni di Bilancio, Franco Sabatini, e Attività produttive, Luigi Lotto. Con enorme senso di responsabilità, in un momento di particolare difficoltà finanziaria, si sono attivate tutte le strade per ricercare le risorse promesse. L’impegno si è preso e sarà rispettato. Se a rompere il clima di collaborazione e lealtà sarà però il Movimento dei pastori sardi, con messaggi a dir poco minacciosi su prossime iniziative da tenere sul territorio regionale, deve essere chiaro che la Regione non sarà più tenuta a rispettare alcun accordo.  La tecnica del ricatto è nemica del confronto democratico fra le parti e non potrà mai condizionare o obbligare le scelte politiche dei rappresentanti di tutti i sardi", chiude la delegazione di maggioranza ".
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«Ormai è una certezza. Il vertice di maggioranza, che avrebbe dovuto dare delle risposte ai pastori sardi, ha prodotto solo chiacchiere. E un nulla di fatto». Così il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis contesta la strategia della coalizione al governo della Regione sullo stanziamento di 35 milioni di euro per il comparto agropastorale: «Sia chiaro – aggiunge il leader degli azzurri – queste risorse sono solo sulla carta, mentre l’urgenza e la gravità della situazione del settore avrebbero comportato che l’intervento finanziario fosse da subito esecutivo, con i quattrini  da destinare immediatamente alle aziende agro zootecniche. Non è un caso che alcune componenti della maggioranza si stiano smarcando da questa scelta». Una decisione che potrebbe presto rivelarsi un inganno per la filiera dei pastori isolani. (tratto da Cronache Nuoresi).


Ci domandiamo se i  politici che oggi governano la Sardegna hanno la percezione esatta della gravità della attuale situazione. Ci domandiamo se capiscano il dramma reale nel quale sono precipitate      le famiglie dei pastori, che rischiano di perdere definitivamente il loro capitale (il gregge e le aziende) e quindi l' unica fonte di reddito. In tanti, moltissimi, sono decisamente risoluti  e decisi nel voler e dover difendere, a tutti i costi, costi quel che costi, sia con i denti che con le proprie forti mani, questo capitale economico costruito con enormi sacrifici dai loro avi.

Quando sentono e leggono i comunicati e le dichiarazioni dei soloni di turno, che discettano su delle cazzate, la reazione è di quelle che non vi dico. Gli umori e l' indignazione sono inanerrabili e, a volte, irrefrenabili. Solo la capacità di mediazione di Felice Floris e delle Pastore, mogli a volte silenziose ma attente ai cambiamenti di umore dei loro uomini, riescono ancora a contenere una rabbia che è lì per lì per esplodere in modo fragoroso. E se esplode non saranno certamente le transennine o i super corpi speciali schierati a bloccarne lo tzunami rivendicativo. Ecco perchè crediamo ancora nella capacità di mediazione del Presidente Pigliaru che, allontanando da sè i menagrami del partitone che vogliono sacrificarlo su questo tema per scardinarlo e disarcionarlo in malo modo, il quale può e deve avere l' ultima parola. In caso contrario cosa dobbiamo aspettarci ?

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Per pura e semplice onestà intellettuale crediamo sia utile e necessario, anche per derimere eventuali sospetti fondati sul nulla ed alimentati ad arte dai partitoni a tutti noi ben noti, dare voce alla posizione chiara che ha assunto il Partito dei Sardi rappresentato da Paolo maninchedda il quale sul suo sito tematico pubblica quanto segue:

" La questione morale e il Movimento Pastori". Nel mezzo di questo dibattito che ci onora, alcuni esponenti del Movimento Pastori, avendo letto frettolosamente le dichiarazioni del capogruppo del Partito dei Sardi sui celebri 35 milioni promessi dal Presidente della Giunta dal cassone del camion che ha ormai sostituito l’Aula consiliare di via Roma,  mi hanno personalmente attaccato.
Uno ha associato la nostra proposta di Costituzione alla vecchia notizia dell’avviso di garanzia da me ricevuto per i fondi dei gruppi, lo stesso avviso di garanzia annullato dopo qualche settimana perché palesemente fondato su fatti inesistenti e fraintesi. Quell’immagine riproposta in Facebook dimostra come ormai la rete renda eterna l’accusa e mai la difesa e l’assoluzione (in questo caso rapidissima archiviazione). Il diritto all’oblio di cui parla Antonello Soro è davvero un diritto. Eppure in rete non esiste e basta un malintenzionato per far rivivere una notizia rivelatasi fondata sull’errore, senza far rivevere l’intera verità.
Detto questo, si vuole sollevare con me la questione morale? Sono qui, pronto.
Tuttavia, da solo, e sempre più solo, continuo a dire che in Sardegna se c’è una questione morale c’è anche una questione giudiziaria di cui nessuno parla politicamente perché tutti, ma proprio tutti, hanno paura.
Si vuole parlare dei fondi dei gruppi con me? Prontissimo.
L’occasione dell’infangamento gratuito è ghiotta, non solo per i miei avvocati (che hanno già proceduto), ma anche per cominciare a togliermi qualche sassolino dalle scarpe.
C’è stato in questa legislatura un partito trasversale del dossieraggio e dell’illazione, al quale non sono estranee persone dotate di rango istituzionale, che ha tentato di trasferire il confronto politico con noi del Partito dei Sardi sul piano giudiziario. Le bricioline di Pollicino di questa azione sono disperse sul terreno e con grande fatica si sta cercando di ricostruirle e di portarne i disseminatori in tutte le sedi opportune, dai tribunali al Consiglio Superiore della Magistratura.
Ma questo livello infame della politica e del potere è realmente quello che si vuole esercitare?
Davvero si vuole ingaglioffire in questo modo la vita politica sarda? O non sarebbe meglio elevare il livello della discussione, parlare di diritti e doveri, rigenerare il prestigio del ceto politico fondandolo sul sacrificio anziché sul privilegio?
Io sto su questa frontiera.

I soldi ai pastori. Sulla questione dei fondi ai pastori è meglio essere chiari: il Partito dei Sardi è l’unica forza politica che ha detto dove prendere i soldi e come usarli. Noi abbiamo indicato le misure del Piano di Sviluppo Rurale utili alla causa: le misure 5.1., 5.2 (totale 15 milioni) utili per ristorare le aziende danneggiate (penso per esempio alle aziende di Gonnosfanadiga, Villacidro e Arbus distrutte dagli incendi; e penso, per esempio, ai dani derivanti dalla siccità) senza incorrere negli aiuti di Stato. Per aumentare la dotazione di queste misure abbiamo suggerito di dimunuire lo stanziamento della misura 7 sulla ‘Banda larga’ dove sono allocati 46 milioni largamente candidati a non essere utilizzati pienamente; abbiamo indicato la misura 14.1.2 sul benessere dei suini, dove ci sono 50 milioni, sicuramente candidati a non essere utilizzati a pieno finché non si debella la peste suina.
Noi abbiamo detto dove sono i soldi, quali voci portare in diminuzione e quali in aumento.
Nessun’altra forza politica lo ha fatto.
Però, siccome parliamo chiaro, e chiaramente diciamo che i soldi a pioggia fanno male all’agricoltura e che il ristoro dei danni non va fatto col de minimis diversamente danneggia le imprese sane, siccome parliamo chiaro, cerchiamo i soldi nei bilanci e diciamo come e dove matterli, siamo colpevoli agli occhi dei confusi. Pazienza.
Anche quando dicemmo che i famosi 12 milioni per la crisi del prezzo del latte non si sarebbero spesi venimmo insultati, poi i fatti ci diedero ragione.
Andiamo avanti".

 

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