Pastori Sardi Atto 2. Le fregature.

Pubblicato il da Totoi Fadda

Pastori Sardi Atto 2. Le fregature.

Ittiri, 29 ottobre 2022.

L' atto secondo di questa sorta di "Tragedia dai Mille Atti" (... direi di secolarità...) lascia spazio, visti gli attori istituzionali messi in campo e con un capocomico che capisce ben poco di Agricoltura, alla aspettata e preventivata "Fregatura" servita in salsa Sarda.
Più avanti ve ne daremo ampio conto.
Facciamo però un passo indietro così potremo capire facilmente le motivazioni di Vita&Lavoro che hanno mosso quel mondo variegato e difficile della Pastorizia Sarda verso la stesura della "Piattaforma di Rivendicazione e di Proposta" per un reale e concreto rilancio del loro comparto e per sottolineare fortemente l' inconsistente ed inadeguato apparato tecnico burocratico e politico che dovrebbe sostenere, aiutare, coinvolgere, renderlo protagonista per il rilancio della nostra Isola attraverso la valorizzazione di questo fondamentale comparto da sempre dimenticato, maltrattato, frenato, ostacolato e calpestato.
Ebbene, il 31 marzo 2022 l’Unione Europea contesta all’Italia il Psn, presentato e rappresentato allora dall' On. Pattuanelli del M5S, in ben 244 punti con un documento di 40 pagine.
La tal cosa lascia esterefatti i Pastori e le Aziende Agricole, tutte non solo quelle Sarde, che denotano una incompetenza ed un livello culturale non all' altezza della grave situazione che si sta creando nel settore Agro-Pastorale. L' UE chiede cose ben precise, (in particolare ai punti 6/7 del psn ) come ad esempio un allineamento del valore dei titoli tra valori bassi e alti, (in Sardegna si partirà con un titolo base di poco più di €.100 per ettaro a fronte dei titoli da oltre €.1500 del nord Italia); chiede di sostenere le zone rurali più svantaggiate, ovvero quelle dove si pratica l’allevamento estensivo senza però dimenticare quello intensivo. L’Europa è evidente che vuole una Pac più verde, più biologica, ormai si parla di biodiversità e del raggiungimento totale di una Sau biologica al 100% nel 2030.
L’Europa tende una mano alla Sardegna ma non trova nessuno che accolga caldamente la sua mano per dare concretezza e sostanza al settore.
Dove diamine erano finiti gli attori principali di questo settore (Assessorato, consiglieri, assessori, presidenti di commissione) ? Come mai non hanno colto le buone intenzioni dell' UE che avrebbe favorito tutto il settore Agricolo ed avrebbe rilanciato nel contempo le particolarità genuine della nostra Isola?
Cosa succede allora ?
Succede che l’ Italia, a questo punto, convoca tutte le regioni nelle conferenze stato-regione per discutere di eventuali modifiche da apportare al Psn così come richiesto dall’Europa. Dalla Regione Sardegna, così raccontano le cronache del tempo, non si presenta nessuno oppure se si è presentato (chi mai sarà andato agli incontri ?) nulla ha chiesto ne nulla è cambiato e tutto è rimasto invariato. Dunque...chi tace acconsente e questo vuol dire che le nostre aziende agricole per i prossimi cinque anni dovranno affrontare non solo la fame ma anche situazioni a dir poco gravissime grazie ne a causa di una classe politica che ha dimostrato di essere inesistente, insensibile, ancora una volta impreparata e approssimativa.
I protagonisti istituzionali sardi non sono cambiati da allora. Sul proscenio del secondo Atto si palesa la sorpresa della tecnica della vecchia e mai archiviata azione dissuasiva nota ai partenopei come il... "Pacco, paccotto, contropacco...contropaccotto"
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Infatti succede che...(ampiamente raccontata dall' Unione Sarda)...
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CONVOCAZIONE PASTORI IN COMMISSIONE AGRICOLTURA

Ieri sera a Cagliari (28 ottobre 2022)  si è tenuta in Regione una riunione in commissione agricoltura, direttore d’orchestra l’on.Piero Maieli e invitati prima come auditori poi anche come oratori una delegazione di pastori senza bandiere più i rappresentanti di associazioni di categoria, rappresentanti Argea e Laore, presidente ANCI Sardegna, Assessore all’ Agricoltura regionale e, in videoconferenza Dr.Blasi capo dipartimento del Mipaf, salvo altri.
Delusione iniziale dai pastori che lamentano da subito la presenza di due soltanto di essi come rappresentanza anziché quattro come precedentemente concordato col presidente del consiglio (On. Pais).
L' On. Maieli non ci sta e segue la regola del “a casa mia comando io” ed entrano Nenneddu Sanna e Fabio Pisu.
Si apre un dibattito dai toni accesi nel quale i pastori rivendicano una notevole perdita di fondi dal Psr che dopo qualche tentennamento viene ammesso da Blasi che però rassicura che il tiro si può sempre aggiustare.
In quanto all’ allineamento dei titoli Pac sempre Blasi dichiara che la Sardegna anziché perdere ci guadagna, anche se si cerca di capire che conteggio adoperi visto che l’obiettivo era quello di raggiungere l’80% del valore del titolo base entro il 2027.
La discussione continua col silenzio di qualche sindacato e con l’assessora Murgia che, poco esperta in materia, fa tesoro delle dichiarazioni di Blasi chiamato suo difensore d’ufficio sotto suggerimento di Maieli.
In conclusione si concorda un’altra commissione per tentare di salvare il salvabile.
La Murgia esce per illustrare l’esito della riunione alla rappresentanza dei pastori scrollandosi colpe di questo disastro come dalla serie “Siamo tutti cattivi in una storia raccontata male “.
Appena chiude bocca viene salutata con fischi e suoni di campanacci e tutti a casa.
Si spera che qualcosa si costruisca nei prossimi incontri perché i pastori sono stanchi della politica ma allo stesso tempo preparati e determinati.

Questo è tutto da Fregaturalandia.

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