Ittiri avrà la capacità di risollevarsi, avviando un serrato confronto tra cittadini, e rilanciare la prira economia ? Tutto può partire utilizzando in modo positivo la polemica sul Senso Unico del Corso

Pubblicato il da Totoi Fadda

Ittiri avrà la capacità di risollevarsi, avviando un serrato confronto tra cittadini, e rilanciare la prira economia ? Tutto può partire utilizzando in modo positivo la polemica sul Senso Unico del Corso

Ittiri, 22 settembre 2019.

Finalmente la nostra cittadina, complice la decisione assunta dalla giunta Sau di trasformare, non solo  il decoro ma anche il senso di marcia univoco del nostro storico Corso, inizia a risvegliarsi dal torpore cloroformizzante che l' ha tenuta ingessata per circa 100 anni. Al momento le proteste dei cittadini, in buona parte rappresentate dai nostri giovani, sono "ingabbiate" nelle bacheche dei social network ma si sente l' esigenza, ogni giorno che passa, di volersi sedere uno di fronte all' altro e confrontarsi. E' rinata la voglia, se non l' impellente desiderio, di esprimere liberamente la propria opinione, il proprio pensiero, la propria idea e decidere, se si riesce a trovare la quadra, che cosa fare dopo. Decidere quale tipo di manifestazione di protesta e di indignazione organizzare per dimostrare che il tempo delle presunte o reali arroganze amministrative sono giunte a termine. Decidere di uscire allo scoperto, abbandonando le paure ed i timori che il "Potere Locale" a volte incute in tantissimi cittadini, per gridare il proprio punto di vista. Esternare, nei toni e nei modi consoni ad una Comunità matura, il proprio dissenso su decisioni importanti. Certo partendo proprio dall' insensata decisione, secondo il parere di una buona parte di cittadini, di trasformare questo Salotto Buono di Ittiri in una strada che divide la società civile da quella commerciale e produttiva. Che complica non solo la vita a tantissimi automobilisti, che hanno difficoltà ad individuare strade alternative, in fase discendente, per uscire dal paese o per raggiungere i quartieri che circondano, quasi proteggendolo, questo ricco centro agricolo ed artigianale, ma anche le tantissime attività commerciali che diventerebbero irragiungibili. Cosa questa che crerebbe ulteriori danni economici e, dulcis in fundo, la morte certa di antiche attività giunte ormai, a causa di questa brutta crisi economica che si è abbattuta sull' Italia, al collasso.

Ora in attesa che tutta questa indignazione, per ora solo virtuale, prenda la giusta consistenza, da parte nostra che ne scriviamo, ci si augura che altre tematiche, certamente più importanti sotto il profilo politico e di programmazione sociale, prendano vita e si re-inizi a ri-programmare il destino della nostra Comunità Locale rilanciandone le proprie peculiarità e punti di forza. Si re-inizi a ri-progettare un nuovo modello di sviluppo che dia respiro ed ossigeno a tutte le attività produttive di Ittiri ed a tutte le preziosità di carattere culturale, accantonando momentaneamente quelle che risucchiano le maggiori risorse economiche dalle casse comunali (quindi i nostri soldi...), che attendono da secoli di esplodere con tutte le loro potenzialità. Si discuta e si dibatta a viso aperto quale destino dovrà essere riservato alla categoria che detiene la maggioranza delle ipotetiche "Azioni Economiche" di questa Città, rappresentato da tutto il comparto Agro-Alimentare, e quale tipo di sviluppo dovrà essere ri-disegnato a loro favore. Si discuta e si dibatta sul come dovrà essere ri-scritto il nuovo piano di sviluppo a favore delle attività artigianali, delle piccole e medie indutrie, assicurative e bancarie di questo attivo e ricco centro (che supera di molto, in tema di risparmi a famiglia, le grandi città della provincia...) che dovrà individuare sbocchi occupazionali e politiche attive per il lavoro utilizzando i fondi e le risorse economiche che sono stati destinati al Reddito di Cittadinanza.
Ecco, a questo dovrà servire tutta la protesta che stà montando sui social network. Su questi temi i nostri giovani dovranno confrontarsi, bisticciare, dialogare, trovare una sintesi e portarla avanti nelle sedi istituzionali. Anche, e perchè no, da protagonisti diretti favorendo quel sacrosanto e tanto atteso rinnovamento dei Quadri Dirigenti dell' amministrazione della cosa pubblica indicati non dai partiti ma dalla società civile. Cioè tutti noi. Auguri. 

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