La Setta degli Enfituetici, questi sconosciuti ! Le tecniche per recuperare un pochettino di dobloni sonanti. Naturalmente, ci mancherebbe altro, per il Bene Comune e nell' Interesse del Popolo...

Pubblicato il da Totoi Fadda

La Setta degli Enfituetici, questi sconosciuti ! Le tecniche per recuperare un pochettino di dobloni sonanti. Naturalmente, ci mancherebbe altro, per il Bene Comune e nell' Interesse del Popolo...

Itery de Canedo, AdS - 22 maggio 2019.

Il Sovrano del fiorente e ricco feudo d' Itery de Canedo, del fertile Coros, Paulis Villa Coinzolu e Sa Pala è Sa Murta, già disamministrato dal fu reggente Trombone I° de Cadreonis scavallato e defenestrato in malo modo, una ne fà e cento pensa. E in tutto questo pensare, naturalmente di  fino, e fainescamente invasivo che, ma guarda un pò !, sconfina nelle tasche dei cittadini ignari. Alcuni, per la verità e fortuna sono davvero pochi pochi, ancora boccaloni. Il Sovrano, coadiuvato abilmente dai Vassalli Minori, ha fatto prendere corpo e gambe alla storiella  delle "enfiteusi" e dei "livelli" che, stando alla missiva reale inviata alla gleba, dovrebbero inchiodare alle loro responsabilità i piccoli proprietari terrieri, contadini, agricoltori, arzolajos e tutti gli amanti della terra e delle campagne fuori-porta.
La richiesta dei dobloni, orientata a soddisfare il maltolto, o meglio il mancato introito nelle casse comunali, dovrebbe essere un obbligo, dovuto o non dovuto ancora non si sa con precisione, al fine di soddisfare gli affitti medievali gravanti su questi appezzamenti di terra. Va subito detto, carte alla mano, che queste terre sono state regolarmente acquistate subito dopo la rivolta che aveva come motto trainante le "terre a chi le lavora". Probabilmente, vista la situazione di forte crisi che ha coinvolto i comuni d' Italia,  dopo i falsi governi "pro Popolo", a detta di molti, questo balzello potrebbe anche andare bene (ma sono i soliti agricoltori militanti attivi che lo dicono...). Tale scenario politico-amministrativo riporta alla mente quella famosa e comica scena del film "Non ci resta che piangere", dove Troisi e Benigni sul loro carretto incrociano un doganiere che intima loro:  «Chi siete...? Cosa fate...? Cosa portate...? Un fiorino !», e questa tiritera la ripete continuamente. L'assurdo - e il comico - è che, pagato il dazio, la cantilena riprende e il doganiere ne chiede un altro, un altro e un altro ancora. Finché i due decidono di passare il ponte e Massimo Troisi lo manda saggiamente a quel paese. 

Questa inquadratura non sembra molto diversa da quella che sta inscenando il Sovrano d' Itery de Canedo che sta intimando ai poveri concittadini proprietari e, a suo tempo, regolari acquirenti con tanto di atto notarile che ne certifica il possesso e l'assenza di ipoteche o altro, una gabella fatta di Censi, Enfiteusi, locazioni, livelli e quanto altro.

In tanti però si domandano, haia....!, se siano interessate a questa vera e propria  "Tassa di Proprietà Terriera" anche i terreni, le proprietà ed i conseguenti lotti della Zona Industriale di Paulis, della Zona Artigianale di Monte Coinzolu e chissà quali altri siti storico archeologici. E se così non fosse, cioè terreni non gravati da canoni enfituetici,  in tanti già si domandano, dicendo e non dicendo...ammiccando al bau bau...micio micio, il perchè a loro è richiesto il canone enfitueticonò e ad altri invece no!

Materia spinosa e al contempo appassionante che potrà dipanare, nel corso dei ragionamenti, da fare obbligatoriamente, tante piccole matasse oggi troppo aggrovigliate e opache. Ne parleremo con dovizia di particolari, aggiornamenti ed argomentazioni pro e contro nei prossimi resoconti di cronaca. Vi anticipiamo che c'è da mettersi le mani in testa... 

La Setta degli Enfituetici, questi sconosciuti ! Le tecniche per recuperare un pochettino di dobloni sonanti. Naturalmente, ci mancherebbe altro, per il Bene Comune e nell' Interesse del Popolo...
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