Il Comunicato del Movimento Pastori Sardi. Una vera e propria Piattaforma di Rilancio del comparto Agro-Pastorale Sardo.

Pubblicato il da Totoi Fadda

Vogliono questo ? (vignetta di Franco Pisanu - Montagna)

Vogliono questo ? (vignetta di Franco Pisanu - Montagna)

Ittiri, 29 luglio 2017.

Era atteso da tutti gli osservatori ed i cronisti dei media e dei social network il comunicato stampa, redatto dal Movimento Pastori Sardi, in attesa della Grande Manifestazione Popolare e di Categoria che si terrà a Cagliari nella giornata del 2 agosto 2017. Un Comunicato Stampa che funge anche da Piattaforma Politica di Rivendicazione da parte di tutti gli attori economici e produttivi del comparto Agricolo. Una piattaforma, che non è il solito e mero elenco di cose da avere a tutti i costi. No è qualcosa di più, è un vero e proprio Programma di Rilancio di questo settore agricolo, nel quale sono compresi tutti i Lavoratori della Nuda e Cruda Terra, e per i quali dovrà essere riservata nell' immediato futuro (se è sin dall' indomani è ancora meglio...) una particolare attenzione ed una legiferazione adeguata e orientata alla vera Difesa e Tutela di questo nostro patrimonio economico e culturale. Il grido di dolore e di disperazione, che stà alla base della rivendicazione dei Pastori e degli Agricoltori, si stà pian piano rivelando un grido di liberazione e di riscatto che dovrà necessariamente sfociare in una nuova stagione politica che gli Amministratori Regionali dovranno cogliere in pieno se veramente vogliono ridare dignità alla loro e nostra Isola di Sardegna. Ecco perchè, nella nostra qualità di blogger, forse insignificanti agli occhi dei grandi giornaloni (complici e silenti a volte con i poteri cosiddetti forti e delle lobby del settore), riteniamo sia una occasione da non perdere nonchè doveroso da parte di tutti i Consiglieri Regionali, di tutte le colorazioni politiche ed estrazioni ideali, presenziare e manifestare il disagio di un' intera isola. Tutti dovranno dare, nell' ambito delle proprie competenze politiche e di delega popolare, il loro contributo perchè ne va davvero del nostro futuro. Molti storcono il naso e la bocca in segno di disappunto e forse diprezzo; altri diffondono notizie false con l' evidente e sciocco intento di far fallire la manifestazione; altri ancora sminuiscono l' importanza che rivestirà quella tanto attesa giornata e che segnerà, volenti o nolenti, un nuovo inizio all' interno del Mondo Agro-Pastorale che i politici Sardi, a tutti i livelli, hanno il dovere e l' obbligo di sentire ed interpretare traducendolo in azioni e determinazioni concrete. Crediamo anche sia opportuno lanciare un forte apello ai Comandanti delle forze dell' ordine, che il giorno avranno il duro compito di vigilare sulla sicurezza dei manifestanti e dei cittadni affinchè comprendano appieno le ragioni dei nostri pastori. Non ci saremo fisicamente ma, al grido di "Deo Soe...Movimento Pastori Sardi" saremo al loro fianco.

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MOVIMENTO  PASTORI  SARDI
Comunicato stampa


Manifestazione del Movimento dei Pastori. Cagliari, 2 Agosto 2017, ore 9.00. Punto di incontro P.zza Marco Polo (Fiera).
Il Movimento dei Pastori Sardi chiede ai pastori, ai contadini, agli artigiani, agli operai, agli studenti, agli  amministratori dei paesi e ai cittadini di Cagliari, di unirsi alla manifestazione indetta il 2 Agosto 2017, al fine di chiedere all’Amministrazione Regionale un intervento urgente per la difesa del patrimonio zootecnico della Sardegna. Le campagne stanno vivendo una crisi drammatica che rischia di travolgere l’economia e la vita sociale delle aree interne della Sardegna, già oggi investite dalla crisi economica e demografica. La crisi dell’allevamento ovino è determinata da due fattori principali: la crisi del prezzo del latte, crollato del 50% nel giro di due anni e il crollo del 40% del valore delle carni. Le calamità naturali stanno facendo il resto. La siccità ha messo in ginocchio tutte le aziende della Sardegna e gli incendi che devastano le campagne oggi mettono in pericolo uomini e animali.  Il prezzo del latte oscilla oggi da 0,50 a 0,60 centesimi al litro, cioè molto al di sotto dei costi di produzione. Gli allevatori non sono più in grado di soddisfare i bisogni alimentari delle greggi.
Per queste ragioni, si chiede che la Regione Sardegna stanzi, in via di urgenza, risorse pari a un quintale di mangime a capo. Il Movimento dei Pastori Sardi chiede inoltre che si proceda urgentemente al risarcimento dei danni causati dalla calamità naturale.
Altri provvedimenti e azioni sono necessarie, al fine di dare tregua e sollievo alle aziende. Per questo, il MPS chiede:
1.    Il blocco immediato delle cambiali agricole;
2.    L’interruzione dei procedimenti di Equitalia;
3.    L’azzeramento dei pagamenti INPS;

Si chiede inoltre all’Amministrazione Regionale di:
1.    Procedere con solerzia alla liquidazione di tutte le pratiche relative al Piano di Sviluppo Rurale (PSR)
2.    Anticipare al mese di settembre- ottobre il pagamento delle nuove pratiche relative al PSR e alla Politica Agricola Comunitaria (PAC), così come fatto da altre Regioni in Italia.

Il MPS chiede alla politica sarda di rispettare gli impegni presi nel 2014 sulla infrastrutturazione delle aziende e del territorio: Sviluppare progetti per la produzione di energia elettrica in azienda; Portare l’acqua potabile in tutti gli ovili; Viabilità e la creazione di centri di raccolta, refrigerazione e conservazione del latte diffusi in tutta la Sardegna. Questi sono alcuni degli impegni presi dall’Amministrazione regionale e poi dimenticati.  Occorre inoltre che la società e la politica sarda facciano un salto di qualità nella capacità di governo e di pianificazione del settore agro-pastorale. Le crisi ricorrenti fanno comprendere che dobbiamo avere la capacità di ripensare il modo in cui in Sardegna la vocazione agro-pastorale deve integrarsi con il turismo e la cultura.  Il pastoralismo non è un semplice comparto economico ma parte centrale del tessuto sociale e culturale della Sardegna. La società e la politica Sarda devono fare proprio questo concetto: il pastore ha e può avere una funzione centrale nella gestione del territorio, nella conservazione del paesaggio, nel controllo delle campagne. Il pastoralismo è dunque un patrimonio della Sardegna che va salvaguardato e protetto e non lasciato in balia delle crisi del mercato globale e locale. Tutti noi – come sardi, come amministratori, come pastori – possiamo crescere insieme se impariamo a considerare le greggi e le mandrie non come un mero capitale economico di proprietà esclusiva del pastore. Le pecore sono un capitale di storia e di cultura affidato ai pastori, un patrimonio di tutti i sardi da proteggere e salvaguardare. Questa idea, da oggi, dovrà guidare le politiche agricole regionali.

La conclusione della manifestazione sarà in via Roma davanti al Consiglio Regionale dove una delegazione sarà ricevuta dal Presidente del Consiglio, dai Capo- Gruppo e dal Governatore Pigliaru congiuntamente all’Assessore all’Agricoltura

Siliqua, 29-07-2017                                                

Felice Floris

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