La Sanità nuorese rischia il tracollo per mancanza di personale. La FSI di Mariangela Campus ne denuncia la gravità.

Pubblicato il da Totoi Fadda

La Sanità nuorese rischia il tracollo per mancanza di personale. La FSI di Mariangela Campus ne denuncia la gravità.

Nuoro, 22 febbraio 2017.

La famosa "Patata Bollente", di roman-virginesca memoria, pare stia tornando ai suoi antichi sfarzi e splendori ciaciaroni e cialtroneschi, questa volta però in ambito sanitario.

Una "patata" calda calda, posata con estrema maestria vaselinesca, sulle miracolose mani di quello che sarà il prossimo capro espiatorio politico, il Dott. Moirano, detto il Fulvio del Casato Emiliano, che è venuto a trovarsi, come accade troppo spesso ai professionisti di "apparato", tra l' incudine sanitario ed il martello sindacale. Con una aggiunta però che ha del sapore amaro, dipende dai punti di vista e dai gusti, rappresentata dall' immancabile inculata e conseguente fuga finale.
In tutta questa storiaccia di "patate bollenti sanitarie" chi ne fa le spese è sempre il primo attore, quel soggetto che dovrebbe essere il primo fruitore e beneficiario delle sane politiche sanitarie: il Cittadino Utente, il Malato, quello che ha necessità di cure e di attenzioni particolari.
Il martello sindacale "istituzionale", quello che fa sempre del "fuoco amico" per confondere le idee ai seguaci gonzi; che spara cartucce sindacali "a salve" e di debolissima intensità, finalmente si è accorto che questo è "Un carrozzone che rischia di far ripiombare l’Isola negli anni ’50, un’operazione di macelleria sociale con il direttore generale Fulvio Moirano che non potrà fare altro che tagli, anche perché il suo contratto è vincolato ai risultati".
Una frase enigmatica, carica di significati nascosti, che denunzia la volontà di impartire, a priori, una assoluzione piena dalle eventuali prossime responsabilità di Moirano con l' aggiunta di una preghiera accorata all' Assessore Regionale nuorese Arru al quale rimproverano di non volerli convocare, di non volersi confrontare e di scappare continuamente dalle proprie responsabilità.

Non c'è problema ! Ecchediamine ! Amici ! Tu mi dici quello che devo fare e Voi lo fatte !
Assolto Moirano per la prossima morte sanitaria delle nostre Aziende Sanitarie Pubbliche, il Dott. Luigi Arru replica prontamente e seccamente, alla nuorese, "Siamo assolutamente disponibili al dialogo".

Ciak ! Si tromba !
Sull' altro fronte sindacale, quello autonomo, quello libero da lacci e lacciuoli da bavagli o da interessi di bottega, si leva alto il grido di indignazione che richiama alle loro responsabilità i vertici dell' ATS SARDEGNA (chech'azzè !) ed al Direttore ed al Responsabile Servizio Professioni Sanitarie della ASL di Nuoro, città dell' Assessore Arru in merito alla annosa e pericolosa carenza di personale.

Questa la nota diramata.  
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Sassari, lì 21 febbraio 2016

Al Direttore Generale
Al Direttore Sanitario
ATS SARDEGNA

Al Direttore
Al  Responsabile Servizio Prof. Sanitarie
ASSL Nuoro

Inviata a mezzo PEC:  protocollo.generale@pec.atssardegna.it;


Oggetto: carenza personale infermieristico e di supporto carente nel P.O. “San Francesco” di Nuoro.
        
    La  scrivente O.S segnala l'attuale precaria situazione dei reparti di Ortopedia, Ginecologia, Rianimazione,  Urologia, Geriatria, Medicina e Neurochirurgia del P.O. in oggetto dovuta alla grave carenza di personale infermieristico e OSS e per la quale è necessario e urgente un intervento atto a salvaguardare e tutelare la salute dei pazienti e dei dipendenti che, viste le pesanti condizioni lavorative, non riescono a garantire appieno un'assistenza idonea e congrua a tutti gli utenti.  Si evidenzia soprattutto la palese difficoltà del personale in servizio nel soddisfacimento dei bisogni primari della persona e nel garantire un'adeguata assistenza infermieristica a tutti i degenti.
    Non da meno si porta a conoscenza la grave situazione del reparto di Ortopedia in cui il personale non lavora in sicurezza, segue più azioni contemporaneamente mettendo a dura prova le abilità di multitasking e devono seguire operatori provenienti da altri reparti che vengono mandati come prestazioni aggiuntiva, ma che di fatto, si rivelano un onere dato che non sono a conoscenza dell'ambiente lavorativo di quello specifico reparto.
    Ed ancora, in neurochirurgia la dotazione organica è carente oltre che di personale infermieristico, anche di medici.
    È palese che tali circostanze portino a elevati rischi dovuti ad errori nell'assistenza e che non rispettino i criteri minimi sulla sicurezza degli operatori sanitari e dei degenti. Per di più ne deriva una difficoltà nella programmazione della turnistica e l'impossibilità per le colleghe di organizzare la propria vita privata.
    Ci si chiede, pertanto, il motivo per il quale non si effettui il passaggio al tempo indeterminato degli infermieri e degli OSS che sono in servizio a tempo determinato ormai da anni: tale passaggio sarebbe a costo zero – anzi vi sarebbe un risparmio dato che i contratti a tempo determinato incidono maggiormente nei costi – e verrebbe finanziato con le risorse libere a seguito della cessazione dei contratti a tempo determinato.
    Si chiede, pertanto, un intervento celere e risolutore atto all'integrazione dell'organico nei reparti indicati e si invita Codesta Amministrazione a compiere tutte le azioni necessarie a garantire la salute, la sicurezza e l’integrità psicofisica dei lavoratori ed il rispetto dei diritti degli stessi, nonché il rispetto delle norme in materia di orari di lavoro, di riposi e di lavoro notturno.
Si attende riscontro ai sensi della L.241/90.
Distinti Saluti

                            LA SEGRETARIA TERRITORIALE
                                (Mariangela Campus)

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